domenica 30 luglio 2017

L'ESTATE DEI BAMBINI

Quando ero bambina l'estate per me iniziava a metà giugno e
terminava il primo ottobre.
Per me era il periodo più bello dell'anno. Mi alzavo senza che nessuno mi tirasse giù dal letto e svolgevo le piccole faccende di casa assegnate dalla mamma sentendomi già donna.
La mia estate era pranzare sotto la pergola mentre i miei genitori cucinavano all'aperto.
Era trascorrere mezze giornate in giochi con i miei cugini e i bambini del vicinato quando i nostri genitori erano occupati.
Le mie sere d'estate erano quelle passate ad acchiappare le lucciole che facevano i soldi ed osservare i fiori color rosso fuxia che si aprono solo dopo il tramonto.
La mia estate era trascorrere mattinate al mare con le mie amiche o a Marina di Massa sui cavallini delle giostre.
Era fatta di tante risate, scherzi e nuovi giochi inventati all'impronta come ricordarsi le capitali dell'Europa e andare a rivedere sul libro quella della Bulgaria che non entrava mai nella mia testolina!
La mia estate era sfogliare l'enciclopedia dei ragazzi e guardare le figure, disegnare un fiore o una farfalla vista poco prima in giardino, raccogliere il prezzemolo per la mamma per sentirmi dire: "Grazie tesoro!".
Nella mia estate c'era anche la noia trascorsa all'ombra del fico con un libro di Salgari tra le mani.
La mia estate era sbucciare la frutta per fare la macedonia e tagliare i pomodori per preparare la conserva per l'inverno.
Talvolta era fatta di pic-nic sulla collina da dove potevo ammirare il vasto orizzonte della costa con i capelli scompigliati dal vento.
La mia estate era quella di avere il tempo di osservare il frenetico lavoro delle formiche, cantare e ascoltare al giradischi le canzoni di Celentano e di Morandi.
La mia estate era fatta di giri in bicicletta o sui pattini con le ginocchia tutte sbucciate.
L'estate per me era gioia di vivere e imparavo tante cose da sola....
L'estate dei bambini moderni è molto più corta rispetto a quando io ero piccola e questo è già un dato negativo, se poi loro devono trascorrerne una parte a scuola allora è... una vera disperazione!
Mariangela Angeloni

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