Quando ero bambina l'estate per me iniziava a metà giugno e
terminava il primo ottobre.
Per me era il periodo più bello dell'anno. Mi alzavo senza
che nessuno mi tirasse giù dal letto e svolgevo le piccole faccende di casa
assegnate dalla mamma sentendomi già donna.
La mia estate era pranzare sotto la pergola mentre i miei
genitori cucinavano all'aperto.
Era trascorrere mezze giornate in giochi con i miei cugini e
i bambini del vicinato quando i nostri genitori erano occupati.
Le mie sere d'estate erano quelle passate ad acchiappare le
lucciole che facevano i soldi ed osservare i fiori color rosso fuxia che si
aprono solo dopo il tramonto.
La mia estate era trascorrere mattinate al mare con le mie
amiche o a Marina di Massa sui cavallini delle giostre.
Era fatta di tante risate, scherzi e nuovi giochi inventati
all'impronta come ricordarsi le capitali dell'Europa e andare a rivedere sul
libro quella della Bulgaria che non entrava mai nella mia testolina!
La mia estate era sfogliare l'enciclopedia dei ragazzi e
guardare le figure, disegnare un fiore o una farfalla vista poco prima in
giardino, raccogliere il prezzemolo per la mamma per sentirmi dire:
"Grazie tesoro!".
Nella mia estate c'era anche la noia trascorsa all'ombra del
fico con un libro di Salgari tra le mani.
La mia estate era sbucciare la frutta per fare la macedonia
e tagliare i pomodori per preparare la conserva per l'inverno.
Talvolta era fatta di pic-nic sulla collina da dove potevo
ammirare il vasto orizzonte della costa con i capelli scompigliati dal vento.
La mia estate era quella di avere il tempo di osservare il
frenetico lavoro delle formiche, cantare e ascoltare al giradischi le canzoni
di Celentano e di Morandi.
La mia estate era fatta di giri in bicicletta o sui pattini
con le ginocchia tutte sbucciate.
L'estate per me era gioia di vivere e imparavo tante cose da
sola....
L'estate dei bambini moderni è molto più corta rispetto a
quando io ero piccola e questo è già un dato negativo, se poi loro devono
trascorrerne una parte a scuola allora è... una vera disperazione!
Mariangela Angeloni
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