“Una didattica metacognitiva deve valorizzare gli stili di apprendimento per ricalibrare il rapporto tra docente (mediatore del sapere), alunno (soggetto consapevole del processo di apprendimento) e discipline (oggetto culturale dello studio)” Pietro Sacchelli
sabato 23 luglio 2016
venerdì 8 luglio 2016
SITO DIDATTICA MENTALISTA
"Finalmente il nuovo sito della nostra Associazione Didattica Mentalista è stato completato e da oggi è in rete (www.didatticamentalista.com). E' un sito più flessibile e ricco di informazioni rispetto a quello precedente che era gestito da una società esterna e quindi rigido e con informazioni essenziali a causa di vincoli spaziali ridottissimi.
Vi troverete tutte le informazioni sulla Gestione Mentale e sulla Didattica Mentalista nata da una sua costola. Non ci resta pertanto che invitarvi a visitarlo con preghiera di divulgarne la presenza in rete ad amici e colleghi. Buona navigazione e riposanti vacanze a tutti"
Vi troverete tutte le informazioni sulla Gestione Mentale e sulla Didattica Mentalista nata da una sua costola. Non ci resta pertanto che invitarvi a visitarlo con preghiera di divulgarne la presenza in rete ad amici e colleghi. Buona navigazione e riposanti vacanze a tutti"
mercoledì 6 luglio 2016
L’ALUNNO AL CENTRO!
E’
sotto gli occhi di tutti che nella scuola italiana si sta affermando sempre più
una “forza centrifuga” che sposta l’azione didattico-educativa dai soggetti
agli oggetti.
E’
un fatto incontrovertibile! Con il termine oggetti non mi riferisco tanto ad
una generica dimensione ontica cara alla fenomenologia di prima maniera, quanto
agli aspetti para metodologici che hanno introdotto un’irrefrenabile “bulimia”
didattica che si alimenta di progetti, di concorsi, di contenuti disciplinari, di
programmazioni, di curricoli, di RAV, di POF, di PTOF, di INVALSI, di piani di
miglioramento, di ambienti digitali, di misurazioni, di autovalutazioni, di standard
di gradimento etc.. In questo “circo” schizofrenico, il soggetto-alunno sembra un
“accessorio”, relegato sullo sfondo di una scuola “dopata” di tecnologie (LIM,
PON, FABLAB, WEBINAR, ETWINNING, EIPASS, CODING) ma incapace di prendersi cura
delle persone, di instaurare con loro rapporti comunicativi profondi e relazioni
empatiche, di conoscerli sul piano cognitivo e mentale, di sostenerli con efficaci
percorsi formativi nel loro fragile processo di crescita.
Sconforta
il fatto che in questo dantesco girone scolastico (dell’inferno beninteso!) la
scuola abbia perso la bussola, nessuno si indigna e lancia l’allarme per denunciare
il terribile “male oscuro” che la sta divorando dirottandola dal suo vero fine
educativo. Addirittura qualcuno, con la faccia tosta e l’impudenza dell’ignoranza
pedagogica, definisce questa stortura del sistema scolastico la “Buona Scuola”.
Dio mio! Ritroviamo il senno pedagogico, fermiamoci a riflettere dove sta
andando l’azienda-scuola e le azioni da evitare (perché gravemente nocive alla
salute dei suoi operatori e utenti) e quelle invece da perseguire con
determinazione. Quest’estate, sotto l’ombrellone, (ri)leggiamo “La pedagogia
della lumaca” di Gianfranco Zavalloni per capire il significato di un’educazione
autentica, forse potrà aiutarci a ritrovare il vero fine della scuola e a darci
la carica giusta per il prossimo anno scolastico.
A
settembre, ad attenderci, ci saranno i nostri piccoli alunni che hanno tanta
fiducia in noi. Non ci dimenticando di loro perché occupati da tutto il resto!
Buone
vacanze a tutti!
STAFF DELLA DIDATTICA MENTALISTA
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